L'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno (foto LaPresse)

416bis, chiesta l'archiviazione per Gianni Alemanno nel processo Mafia Capitale

Redazione
Un'indagine che inizia a scricchiolare: giovedì il presidente di Anac, Raffaele Cantone, ha detto: “Posso escludere di aver mai individuato, fino ad oggi in quelle carte, una sola qualificazione di 416 bis”.

Roma. La Procura di Roma ha richiesto al Giudice per le indagini preliminari di archiviare la posizione dell’ex sindaco Gianni Alemanno per il reato di associazione di stampo mafioso nell’ambito dell’indagine su Mafia Capitale. È stato il procuratore aggiunto Paolo Ielo a rappresentare la novità su Alemanno ai giudici della decima sezione penale del tribunale di Roma, dove è in corso il processo per corruzione a Marco Milanese, già collaboratore dell'allora ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Alemanno, che era in aula perché avrebbe dovuto testimoniare, ha preso atto e, su consiglio dei propri difensori, si è avvalso della facoltà di non rispondere in quanto indagato in procedimento connesso. "Fino a quando il gip non deciderà su questa richiesta di archiviazione – ha spiegato l'ex sindaco lasciando il palazzo di giustizia – non parlerò, perché questo non é il mio processo".

 

In effetti Alemanno deve rispondere di corruzione e finanziamento illecito davanti ai giudici della seconda sezione del tribunale nell’inchiesta della procura romana che coinvolge 46 persone tra cui Massimo Carminati e Salvatore Buzzi. Una realtà, quella di Mafia Capitale, che inizia a scricchiolare: già giovedì il presidente di Anac, Raffaele Cantone, sentito per oltre tre ore nell’aula bunker di Rebibbia, come testimone citato dalla difesa di Buzzi, ha dichiarato: “Posso dire di avere trovato ipotesi di reati contro la pubblica amministrazione oppure reati economici, ma posso escludere di aver mai individuato, fino ad oggi in quelle carte, una sola qualificazione di 416 bis”. Neanche una ipotesi, un dubbio, una possibilità, un fumus, come spiega sul Foglio Massimo Bordin. Niente. A dirlo è un magistrato che da pm si è occupato, con successo, di processi alla mafia casalese.