"Salvator Mundi", attribuito a Leonardo e venduto da Christie's per 450 milioni (foto LaPresse)

Il marketing di Renzi meglio di Christie's

Maurizio Crippa

Vendere un’immagine, o l’Immagine, per 450 milioni senza nemmeno poter dare la garanzia che sia proprio autentica è un colpo di genio. Se anche al segretario del Pd riuscirà il colpo di centuplicare le quotazioni, chapeau

Vendere un’immagine, o l’Immagine, per 450 milioni senza nemmeno poter dare la garanzia che sia proprio autentica è un colpo di genio, e soprattutto insegna come si fa marketing politico. Per preparare il colpaccio del millennio, vendere un’icona toscana che ancora nel 2011 non valeva un tubo, nessuno credeva al nuovo Leonardo, e poi è miracolosamente schizzata alle stelle, Christie’s ha lavorato sodo. Ha creato road-show in jetset e cene esclusive col Protagonista, da Londra a Hong Kong, coinvolto collezionisti svizzeri e finanzieri di Mosca. Un’agenzia newyorchese di culto, Droga5, ha realizzato un film acchiappasogni, The Last da Vinci e l’ha messo su YouTube coinvolgendo star da Di Caprio in giù. Su Instagram @thelastdavinci ha avuto miriadi di visualizzazioni. Una promozione dell’evento durata mesi. A Christie’s la sanno lunga, ma mica sono gli unici. C’è un’altra icona toscana del passato che sta girando in treno l’Italia creando aspettative stellari per vendere – verso marzo – il suo evento, The last da Rignano, mobilitando il mobilitabile e persino degli ex sindaci di Torino. “Salvator Mundi” è del resto un nomignolo che si addice, a Matteo Renzi, sebbene qualche criticone dubbioso preferisca chiamarlo, per somiglianza, “The male Maria Elena”. Se anche al battitore del Pd riuscirà il colpo di centuplicare le quotazioni, chapeau. L’unico problema, per Renzi come per l’altro genio toscano, è che nessuno è sicuro che sia autentico. Forse è solo un’attribuzione.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"