Un centro di detenzione a Tripoli. Foto LaPesse / XinHua

Di là dal mare, per chi vuole piangere un po'

Maurizio Crippa

I ragazzi venduti nei campi di Tripoli, gli accordi con la Libia secondo l'Onu e l'ottimismo di Papa Francesco 

Siccome tutte le lacrime italiane sono già state versate l’altra sera, in un fiume emozionale assieme a quelle di Buffon, vale forse la pena spendere queste poche totally unnecessary righe per segnalare una notizia che probabilmente lascerà i più a ciglio asciutto, da questa parte del mare. La storia l’hanno raccontata quattro giornalisti della CNN, che ieri l’ha pubblicata. Lo scorso agosto avevano ricevuto un video, si vedeva la vendita di un uomo, nigeriano, offerto al mercato come un “ragazzo grosso e forte adatto per il lavoro in fattoria”. Quattrocento dollari. Nima Elbagir della CNN è partita per la Libia. Racconta di aver assistito personalmente alla vendita di una decina di persone a Tripoli, ha raccolto altre testimonianze di uomini che erano stati venduti, prima di finire, chissà attraverso quali percorsi, nei centri di detenzione. Secondo i giornalisti del network americano le aste degli schiavi avvengono un po’ dovunque. In un centro di detenzione, un ragazzo che ha dichiarato di essere stato venduto più volte ha detto: “Se guardate la maggior parte delle persone che si trovano qui, se controllate i loro corpi, vedrete i segni. Sono stati picchiati, mutilati”. Gli accordi che l’Italia e dall’Unione europea hanno fatto con la Libia per fermare il flusso dei migranti stanno funzionando, si dice. E l’Alto commissario per i diritti umani dell’Onu, che ieri ha bollato come “disumana” questa collaborazione, forse esagera. Forse. D’altra parte, anche Francesco ha detto che bisogna essere ottimisti.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"