Daphne, saltata in aria a Malta, e la percezione dei leaks

Maurizio Crippa

Che a un tiro di nave dal nostro paese, in un paese dell’Europa, fare la giornalista e farlo bene voglia dire essere ammazzati è un dettaglio che non ora non potremo ignorare 

Aveva una bella faccia da film di Almodóvar, mediterranea e con una passione per gli orecchini smodati. Anche il nome, Daphne Caruana Galizia, profuma di Spagna, anche se è quello del marito, con cui aveva avuto tre figli. Spagnola non era, ma mediterranea sì: di Malta. Malta è quell’isola vicina che di solito associamo alle vacanze, più di rado a Caravaggio, e quasi mai al fatto che sia un membro dell’Unione europea e un partner cruciale, e spigoloso, in tante faccende, come quella dei migranti. Cosa che invece i nostri ministri sanno molto bene, come sanno che trattare con Joseph Muscat, il premier maltese, non è come trattare con una mammola. Un’altra cosa per cui Malta è andata un attimo di moda, sei mesi fa, in Italia, sono i MaltaFiles, una serie di leaks su questioni complicate di tangenti e petrolio che sfiorano persino la moglie del premier. Come sempre, nei leaks a cascata, c’era anche molta roba meno cruciale. In Italia c’eravamo concentrati più sulla fuffa. Li aveva pubblicati lei sul suo blog, “Running Commentary”. Ma Daphne era una giornalista vera, non una hacker prestata al culto della trasparenza. Giorni fa aveva detto di avere paura, era stata minacciata di morte. Oggi è salita sulla sua Peugeot 108 a Bidnija, nel nord di Malta, ed è saltata in aria. Come in una guerra sudamericana, come in una fiction di Netflix. Ma non è fiction. Che a un tiro di nave dal nostro paese, in un paese dell’Europa, fare la giornalista e farlo bene voglia dire essere ammazzati è un dettaglio che ora dovremo aggiungere alla nostra percezione di Malta. I nostri governanti, forse, pure.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"