Ahi Gad, che lasci la barca del Pd per scopare il mare

Maurizio Crippa

Che fai? Lasci la barca adesso? La barca del Pd, intendiamo, proprio adesso che rolla e beccheggia come un giunco nel mare nostrum del proporzionale

So che sarebbe compito del mio compagno di banco Andrea’s, so che il Signor Direttore in quarta pagina del nostro Fogliuzzo già gli dà pan per focaccia, e numeri per migranti. Ma non posso esimermi, no. Perché a Gad Lerner, se lui non s’offende, gli voglio bene. E abbiamo chiacchierato di recente, e a lungo, e quasi all’idem sentire, su quanto sarebbe bello prendere una notte un vascello di linea da Tunisi – Gad, il migrante e io – e farci portare per incantamento sulle sponde accoglienti di qua dal mare, e tutto risolvere in una festosa integrazione. E invece tu, tu quoque Gad, che fai? Lasci la barca adesso? La barca del Pd, intendiamo, proprio adesso che rolla e beccheggia come un giunco nel mare nostrum del proporzionale, proprio adesso che la sinistra a sinistra del Pd (che è un po’ come dire a ovest di Paperino, ma vabbè) avrebbe bisogno di un contrappeso, di un gabbiere di parrocchetto a bilanciare le rotte dell’ammiraglio Nelson Minniti? E a Nigrizia, lo dici? “La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la campagna di denigrazione mossa contro le ong impegnate nei salvataggi in mare”. E proprio adesso, tu che eri il Casaleggio associato di Pisapia, e lo volevi condurre per mano alla guida della grande sinistra, ora lo lasci lì, come dire senza manco il server, a non saper che dire, a non saper che fare. Tu che eri un padre fondatore e pellegrino, del Pd? E per andare dove poi? A scopare il mare con Bersani?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"