Bracellona, un uomo si allaccia la scarpa vicino all'ingresso della Boqueria, sulla Rambla dove giovedì 13 persone sono morte in un attacco terrorista (foto LaPresse)

Il cecchino sul tetto di Cracovia e altre possibilità

Maurizio Crippa

Come è cambiato il nostro stile di vita ai tempi in cui anche una bambola può essere una bomba

Se avessi più fede negli esperimenti sociali di quanta non ne abbia in realtà, direi che potrebbe essere un esperimento sociale. Più banalmente, si potrebbe proporre come un gioco di società, ovviamente riservato a chi ritenga che siano cose con cui giocare. Per farla breve, ieri sera (cioè mentre io mi accingevo a scrivere le righe che oggi voi state leggendo), entra nella stanza il mio miglior reporter sul fronte del jihad, e mi dice: “E del cecchino che sta sparando sulla folla a Cracovia cosa facciamo?”. Non saprei dire se ci ho creduto davvero, ma ero immerso in tutt’altro e devo confessare che la prima parvenza di pensiero, sollevando lo sguardo, è stata: “A quest’ora una breve in cronaca”. Non era vero, le redazioni sono un po’ come il pronto soccorso, si cazzeggia un po’ per circoscrivere la dimensione degli eventi. Ma è vera anche un’altra cosa. Ieri molti siti e giornali riprendevano una notizia su uno sventato attacco terroristico su un aereo, che avrebbe potuto essere compiuto con una bomba-Barbie. Se la news è vera, era comunque di un mese fa. Ma non ci abbiamo fatto nemmeno caso: se qualcuno l’ha riportata, è vera. Ma soprattutto, se qualcuno può averla “pensata”, la bambola esplosiva, allora è sicuro che prima o poi accadrà. Il gioco di società è questo: il nostro stile di vita è cambiato oppure no?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"