Il 'Re Mida' da un cartone classico Disney

Come riconoscere a caso i ricchi in fotografia e come condannare a caso le infermiere

Maurizio Crippa

Questioni di probabilità tra scienza e magistratura

Se sei ricco e felice ti si legge in faccia, anche se fai lo gnorri. E se sei povero e disperato pure (a parità di gnorri). Non sembra una notizia tale da sconvolgere la nostra percezione del mondo, ma dei ricercatori dell’Università di Toronto hanno messo all’opera un gruppo di studenti e hanno fatto l’esperimento. Ne hanno scritto addirittura sul Journal of personality and social psychology. Hanno diviso due gruppi di studenti, uno con famiglia sopra 100 mila dollari all’anno e l’altro sotto i 60 mila. Un terzo gruppo li ha guardati in fotografia. E niente: gli osservatori li hanno sgamati. O meglio: ci hanno azzeccato con una precisione del 53 per cento. Che secondo la scienza è un valore superiore alla probabilità casuale, ma secondo qualsiasi osservatore imparziale è come testa e croce. O un colpo di culo. Ma finché si tratta di giocare a mosca cieca per il beneficio della scienza, passi. Poi però ieri (si festeggiava il Contrada day), la Corte di assise d’appello di Bologna ha assolto “perché il fatto non sussiste” Daniela Poggiali, una delle miriadi di “infermiere killer” del nostro immaginario, che era stata condannata all’ergastolo (ergastolo) per aver ucciso col potassio una paziente nell’ospedale di Lugo in Romagna. Non ci azzardiamo a dire che la probabilità con cui i giudici ci azzeccano sia, di media, la stessa degli esperimenti di Toronto. Ma va segnalato che una delle prove addotte dal pm per la condanna erano alcune foto in cui l’infermiera faceva delle smorfie di fianco a un’altra paziente morta. La signora Poggiali non lo troverà divertente neppure adesso, da assolta. Però a noi, quando pensiamo a certe sentenze, ci ride anche il culo.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"