Persone depongono fiori nel luogo della strage di Manchester (foto LaPresse)

Niente da cantare

Maurizio Crippa

Non mi piace parlare di bambini, di ragazzine e di ragazzini morti. Leggi le parole degli altri, sono quasi sempre inutili

Non mi piace parlare di bambini, di ragazzine e di ragazzini morti. Leggi le parole degli altri, sono quasi sempre inutili. Pensi a cosa potresti scrivere a tua volta, ma un filo di buon senso (o è un malinteso senso di decoro?) ti tiene lontano dallo scoprirti capace di una qualsiasi idiozia. Ti dici che sono cose che dovrebbero rimanere oltre il limite di ogni silenzio, forse è vero. Forse invece è più comodo pensare così. Poi, dopo i ventidue teenager (si dice ancora così, in occidente?) di Manchester, ieri ne sono morti altrettanti, o quasi, al largo del porto di Zuara, trenta miglia dalle coste della Libia. E ieri una che potrebbe essere una Ariana Grande per giovani italiani che non hanno fatto l’Erasmus, Noemi, sul suo “account verificato” @noemiofficial ha tuittato: “La morte dei giovani è un naufragio... (cit. Plutarco) #Manchester #prayingforManchester”. Forse voleva essere profonda, allusiva. Forse i cantanti dovrebbero cantare, e tutti gli altri tacere. Non ha senso la contabilità dei morti, e honni soit chi come al solito la farà. Così sarebbe meglio non parlare, e questa volta per decenza. Ma tanto vale scriverlo, l’unico pensiero che ho. Che per bomba o per acqua, per Dio cattivo o un cattivo destino, stamattina un Padre li vedrà tutti uguali, tutti innocenti.

 

The Donald e The Francesco ieri non hanno parlato di immigrazione. Hanno preferito tenersi su un campo neutro: la libertà di religione.

Di più su questi argomenti:
  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"