Dario Nardella (foto LaPresse)

Il problemino di Nardella con le automobili

Maurizio Crippa

Ztl a luci rosse, Lungarno e parcheggi. Perché il sindaco di Firenze con il traffico ha un cattivo rapporto

Dario Nardella ci è molto simpatico, per una serie di motivi: perché è molto simpatico; perché è un renziano della prima ora; perché è sindaco di Firenze, città rinascimentale che con il traffico ha un cattivo rapporto, ma con la rottamazione ha avuto un breve e travolgente flirt. Soprattutto, Dario Nardella è un tipo divertente perché ha un rapporto palesemente idiosincrasico con le automobili. Del tipo. Qualche tempo fa ha lanciato l’idea di risolvere sic et simpliciter il problema della prostituzione al parco delle Cascine introducendo una Ztl a luci rosse, la prima in Italia: passi con la macchina per andare al mercato delle sex workers (tutte forestiere, eh) a fare shopping? Noi ti becchiamo la targa, e poi te la vedi a casa con la multa. Una crudeltà mentale che non verrebbe in mente manco a Erdogan sui valichi curdi. Tempo prima, gli era caduto un intero Lungarno di macchine nell’Arno. E certo quella non se l’è cercata, però se chiedete a uno strizzacervelli un parere tra cercarsela e non cercarsela, vedete che due idee ve le regala. Del resto persino Freud aveva qualche problemino, coi mezzi di trasporto. L’altro giorno, infine, s’è fatto beccare come un Ignazio Marino qualsiasi a parcheggiare la propria auto in divieto, ostruendo persino uno scivolo per disabili. E questo, diciamolo davvero, non è bello. Ma un sindaco disintermediatore come lui, benedetto uomo, non farebbe prima a chiamare Uber?

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"