Foto LaPresse/Renato Franceschin

Viva il gran Balassone, and enjoy il Fatto Casalino

Maurizio Crippa

Se il Fatto raccomanda la lettura del Foglio (vedi Cundari e il gran pezzo sulla casta) 

Trovare questa sul Fatto (recuperata ieri sul blog) è notevole, no? “L’armata anticasta, affollata di entusiasti, incazzati, disperati e furboni (raccomandiamo la lettura del Cundari di ieri su Il Foglio), divora ogni giorno i pizzini che il lumpen giornalismo gli sventola davanti al click”. L’ha scritto Stefano Balassone, che per chi si ricorda era il vice di Angelo Guglielmi alla Raitre “di Guglielmi”, quella che una televisione diversa la inventò davvero, e poi ha scritto alcuni bei libri. Commenta la televisione per il Fatto, e può darsi ci prendesse un po’ per il culo, noi e Cundari. Ma Balassone è Balassone, mica Casalino, e il resto del suo articolo, in cui fa evaporare le bollicine superflue dalla puntata di “Report” sulla Coca-Cola di domenica, somiglia di più a una presa per il culo del giornalismo anticastale e del modello politico-informativo dei Beppe Grillo (citato) e Rocco Casalino. Poiché ognuno ha un passato, ricorda che la sua Raitre inventò “Di Tasca nostra”, un programma informativo davvero, che non aveva paura di “mostrare le etichette”. Da allora, dice Balassone, “e sono decenni, abbiamo avuto tsunami di denunce generali e generiche, fino alle scie chimiche, ai ‘vaffa day e al ‘tutti – proprio tutti – a casa’, che – proprio come la Coca-Cola – ti danno il rutto liberatorio e il calore della appartenenza ‘contro’, mentre ti intrappolano nel consumo ripetitivo del luogo comune”. Prendete nota, and enjoy il Fatto Casalino.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"