Le fake sui vaccini e il procurato allarme di Lorenzin

Maurizio Crippa

In un paese in cui le bufale fanno politica, è normale che l’efficacia dei vaccini diventi opinione opinabile da uno vale uno

In un paese in cui Emiliano si può candidare segretario del Pd, usando pure i vaccini come arma di confusione di massa, è normale che i vaccini diventino argomento di fake news. In un paese in cui le fake news fanno politica, è normale che l’efficacia dei vaccini diventi opinione opinabile da uno vale uno. Il che non è. Poi, oltre alle armi di confusione di massa e all’opinionismo, ci sono anche le vecchie, care esternazioni allarmiste. Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ieri ha diffuso un accorato appello per la crescita simil-epidemica del morbillo: da gennaio 2017 c’è stato un preoccupante aumento dei casi, erano 844 nel 2016 e oggi sono già 700 in più. Il 230 per cento in più di un numero quasi nullo. Il fatto è che ci si vaccina di meno, dice, anche se metà dei casi riguarda persone tra i 15 e i 39 anni: prima che sbucasse Grillo. Io sono favorevole alle vaccinazioni, credo che i miei figli le avessero fatte, non ricordo. Mi ricordo che io il morbillo lo feci, ero un mostro pieno di pallini rossi e le bambine mi schifavano (tanto mi schifavano lo stesso). Non è successo niente, sono vivo. Si muore meno di morbillo che di influenza. E il procurato allarme causa più mal di testa. Era meno esantematica la Lorenzin del Fertily day.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"