Nina Moric (foto LaPresse)

Se Nina Moric si candida con CasaPound, rischia di far diventare populista pure me

Maurizio Crippa

Nina Moric, in arte bellissima, in social comunicazione tostissima, fa un’intervista al Primato nazionale, e parla del suo nuovo amore. Ed è amore politico

Adesso che tira aria di sinistra ma sinistra, adesso che siamo tutti un po’ sudamericani, peronisti come Francesco o chiaviche chaviste come i Cinque stelle del Cono Sur. Adesso tutti sono in cerca della nostra Evita, una madre-bellezza-carezza per la Patria, ma straniera (almeno di nascita, non ditele di passaporto, che s’incazza). Adesso che la Virginia e la Boldrinova già hanno floppato, e diremmo scassato il, ma maschilisti non siamo. Adesso che, insomma, esotica doveva essere. Chi ti salta fuori, zac, out of the black, come nuova bandiera nazionale (anzi molto nazional?). Lei, Nina Moric, in arte bellissima, in social comunicazione tostissima. E che fa? Fa un’intervista al Primato nazionale, e parla del suo nuovo amore. Ed è amore politico: si chiama CasaPound. La signora non ha molti dubbi, si vede che ci studiato: “Su di loro c’è una cattiva informazione, fanno molte attività sociali”, “CasaPound non ha mai avuto parole razziste o xenofobe, la xenofobia è la paura dello straniero, io e chi milita in CasaPound non abbiamo di certo paura di nessuno”. Candidarsi, ecco, quello ancora no. “Non se n’è ancora parlato, abbiamo più discusso di un aspetto legato alla comunicazione, e di utilizzare la mia popolarità per iniziative benefiche e sociali”. E con quello che offre il mercato della comunicazione, una come Nina Moric, una che sa tenere a bada anche la Lucarelli, non so come dire, ma rischia di far diventare pupulista pure me. E comunque, se poi si candida, se la magna, la Meloni.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"