Scontri al corteo anti Salvini a Napoli (foto LaPresse)

I guerrieri della notte di Napoli, che non sono manco sexy

Maurizio Crippa

Si riproietta il cult che lasciò un segno nell’immaginario e nelle riflessioni della violenza urbana sul crinale degli anni Settanta. A Napoli va in onda un film differente

La notizia gira da qualche tempo, ma adesso che abbiamo assistito senza pagare il biglietto al tranquillo weekend di paura delle gang di Napoli, illumina uno schermo differente, che dal passato ci proietta al presente, e dal presente ci ricaccia nel solito passato italiano, quello che non vuol passare. La notizia è che in uno stadio di Birmingham, il primo e due aprile prossimi, proietteranno su un megaschermo I guerrieri della notte, che è un film di culto girato nel Bronx da Walter Hill nel 1979, e racconta una “anabasi” post moderna, il ritorno a casa di una banda di guerrieri metropolitani inseguita da altri guerrieri metropolitani. Di che cazzo di guerra si trattasse, era assolutamente incomprensibile al cittadino medio, ma lo spettatore medio lo capiva benissimo. E’ un gran film, se siete millennial e non l’avete visto. La cosa divertente è che a festeggiare l’evento con tutto il cast originale del film (forse non avranno più lo stesso sex appeal selvaggio) sono invitati (ufficiale) tutti “i super muscoli che vivono in città” e “tutti quelli che hanno le orecchie aperte e sono pronti all’azione”. Ci si vestirà da guerrieri, si formeranno le bande. Nostalgia, pubblicità per una nuova serie tv e botte, ma solo simulate. I guerrieri della notte lasciò un segno nell’immaginario e nelle riflessioni della violenza urbana sul crinale degli anni Settanta. Ora chiedetevi che segno e che riflessione sul degrado urbano possano offrire oggi gli sciammanati di Napoli. Che, tra l’altro, erano molto meno sexy.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"