Angelino Alfano (foto LaPresse)

Tre notizie in una volta: Alfano è vivo, l'Ncd è morto e a nessuno può fregargliene qualcosa

Maurizio Crippa

Alfano s’è rimesso sul mercato immobiliare, per cercare “una casa comune” in tempi di scissioni esecutive e di sistemi proporzionali

L’ultima volta che c’eravamo occupati della centralità di Angelino Alfano era stata, se la memoria non inganna, quando aveva proclamato, agitando lo spadone come un Cavaliere di Malta pronto alla crociata, che avrebbe indetto un referendum contro le unioni civili di Lady Cirinnà: vincere o morire. E lui, modestamente, avrebbe vinto. Nel frattempo sono arrivati da Trento i genitori omo, lui ha traslocato alla Farnesina (se ve ne siete accorti), ma altri tronituanti annunci, dal Nuovo centrodestra, niente. Poi ieri la notizia – che forse era la causa del silenzio, forse ne è la conseguenza – che l’Ncd ha la data di scadenza. Ravvicinata. “Dal 18 marzo noi diremo che l’esperienza del Nuovo centrodestra si conclude con degli ottimi risultati, ma che adesso dobbiamo unirci con altri per riuscire a centrare l’obiettivo di dare finalmente una casa comune ai moderati liberali popolari italiani”. A parte gli ottimi risultati – ma noi siamo il giornale dell’ottimismo, chiunque produca “risultati”, noi facciamo chapeau – il succo dell’annuncio è che Ncd non c’è più e che la cosa, viste le reazioni, non interessa nessuno. Se non a Salvini, ma quello è un fissato. L’altra notizia è che Alfano s’è rimesso sul mercato immobiliare, per cercare “una casa comune” in tempi di scissioni esecutive e di sistemi proporzionali. Lo aiuteranno nella perigliosa recherche i “moderati italiani”. Anzi, i “milioni e milioni di italiani che non vogliono allearsi con Salvini”. Ma che, finora, non hanno mai dato grandi segnali di voler votare per Alfano. A milioni.

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  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"