Protesta della Lega contro il Governo Gentiloni (foto LaPresse)

Il green monday del Leòn che (ri)magna il teròn

Maurizio Crippa

Vi ricordate come si fa, con Bossi? Basta distinguere le vaccate dalle frasi vere

Sta cosa del blue monday è anglosassone, dunque poco credibile, però minacciava. Già avevamo avuto nel weekend l’autodafé di Torquemada Mauro con il reprobo Renzi. Già ci avevano ammollato l’intervista a Gianni Letta che forse era al Cav., o forse era una velina di Gentiloni ma non l’ha capito nessuno. Rischiavi, ieri, che aprivi il giornale e c’era un’altra allisciata. Tipo l’intervista a Bersani. Be’, c’era. Ma vivaddio, un bacio in fronte a Vittorione Feltri, su Libero è tornato il Leòn, insomma il Senatùr. Uno che ha fatto più casino in vent’anni che gli altri messi assieme, e concluso anche pochino, ma per capire tutto e prima è ancora un fuoriclasse.

Se vi ricordate come si fa, con Bossi: basta distinguere le vaccate dalle frasi vere. Provate. Berlusconi: “E’ un gigante, ha fatto tante cose. Salvini ne ha fatte meno”. Renzi: “Se riesce a convincere i suoi sponsor a finanziarlo ancora può farcela, altrimenti la parentesi è chiusa”. Le Pen: “Non credo che vincerà, fatica a prendere perfino le regioni”. Europa: “Il problema del Nord non è l’Europa, che ci costa otto miliardi, ma il Sud, che ce ne costa cento di residuo fiscale. Quella è la battaglia vera che deve fare la Lega”. Salvini: “Occhio a cambiare la natura della Lega. Lui è giovane, ci vede bene da lontano, ma meno da vicino”. Scissione: “Andare fuori dalle scatole è sempre una possibilità”. Forse non siamo riusciti a distinguere tutte frasi vere. Forse erano tutte vaccate. Però, è stato un bel green monday.

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  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"