Usa, vincono i Sioux: esercito blocca oleodotto in North Dakota (foto LaPresse)

Contro i Sioux, più che Custer meglio spedire Jim Messina

Maurizio Crippa

Danze di vittoria in vista, ma potrebbe essere una beffa

Se pensate che imporre le trivelle agli italiani sia una mission impossible, è perché non siete mai stati in North Dakota. Dove ci sono i Sioux, che a ogni buon conto fanno più paura del governatore Emiliano. La storia del Dakota Access Pipeline è famosa, come pure le danze di guerra che da mesi agitano le locali (o localiste?) tribù timorose che l’oleodotto inquini le loro sacre riserve d’acqua. Ora l’Army corps of engineers, il genio civile, ha vietato gli scavi, appunto per proteggere l’acqua santa dei Sioux. Danze di vittoria in vista, ma potrebbe essere una beffa: The Donald infatti ha già fatto sapere che deciderà lui, e deciderà diversamente. Così, dopo otto anni di retoriche etniche obamiane, è curioso che a un presidente che piace tanto ai nativisti possa toccare come prima cosa una guerra contro i nativi: insomma i pellerossa, gli indiani di quando ero piccolo. In comune col generale Custer, Trump ha quantomeno la chioma biondiccia, per quanto posticcia, e una certa propensione ad attaccare d’istinto. Chissà se contro i nipotini di Crazy Horse manderà Mad Dog Mattis. Ma, se volesse avvalersi del consiglio di uno stratega, gli segnaliamo che dall’Italia si è liberato dagli impegni anche Jim Messina. Un vincente.

  • Maurizio Crippa
  • "Maurizio Crippa, vicedirettore, è nato a Milano un 27 febbraio di rondini e primavera. Era il 1961. E’ cresciuto a Monza, la sua Heimat, ma da più di vent’anni è un orgoglioso milanese metropolitano. Ha fatto il liceo classico e si è laureato in Storia del cinema, il suo primo amore. Poi ci sono gli amori di una vita: l’Inter, la montagna, Jannacci e Neil Young. Lavora nella redazione di Milano e si occupa un po’ di tutto: di politica, quando può di cultura, quando vuole di chiesa. E’ felice di avere due grandi Papi, Francesco e Benedetto. Non ha scritto libri (“perché scrivere brutti libri nuovi quando ci sono ancora tanti libri vecchi belli da leggere?”, gli ha insegnato Sandro Fusina). Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

    E’ responsabile della pagina settimanale del Foglio GranMilano, scrive ogni giorno Contro Mastro Ciliegia sulla prima pagina. Ha una moglie, Emilia, e due figli, Giovanni e Francesco, che non sono più bambini"