Gli ortodossi russi celebrano Benedetto XVI: “Fermo oppositore di ogni compromesso sulla fede”

Matteo Matzuzzi

Il Patriarcato di Mosca pubblica le opere del Papa emerito. Il metropolita Hilarion: “Ratzinger si oppone alla tendenza creativa superficiale che mostra oggi il cristianesimo in occidente. A lui è legata la battaglia per la difesa dei valori cristiani”

Roma. Il metropolita di Volokolamsk, Hilarion, si è recato personalmente al monastero Mater Ecclesiae, in Vaticano, per consegnare a Benedetto XVI una copia del volume “Teologia della liturgia. La fondazione sacramentale dell’esistenza cristiana”, tradotto in russo e pubblicato dalle edizioni del Patriarcato di Mosca. Si tratta del volume XI dell’Opera omnia di Joseph Ratzinger. La prefazione è curata dallo stesso Hilarion, che scrive: “Al nome di Papa Benedetto XVI è legata la battaglia per la difesa dei valori cristiani tradizionali e, a un tempo, quella per la riscoperta e la riaffermazione della loro attualità nella moderna società secolarizzata”.

 

“Papa Benedetto – prosegue Hilarion nel testo ripreso dall’Osservatore Romano – ha spesso espresso la sua profonda simpatia per l’ortodossia e da sempre ritiene che, a livello teologico, gli ortodossi siano i più prossimi ai cattolici. Non è un caso che proprio lui sia stato uno dei primi membri della  Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra  la  Chiesa cattolica e  la  Chiesa ortodossa, a seguito della sua fondazione nel 1979. Da teologo, Ratzinger ha fatto sforzi enormi per chiarire la questione del primato del vescovo di Roma, spostando l’accento da una visione giuridica del primato a una sua comprensione primariamente come testimonianza cristiana di tipo particolare e come servizio all’unità nell’amore. Egli è stato sempre fermo oppositore di qualsiasi compromesso nel campo della dottrina della fede, indicando, giustamente, che l’unità — per principio possibile tra Oriente e Occidente — deve essere preparata con cura, deve maturare sia spiritualmente sia a livello pratico, grazie anche a profondi studi di carattere teologico e storico”. 

 

L’auspicio è “che la pubblicazione in Russia del volume Teologia della liturgia rappresentasse non solo un attestato di grande stima per l’autore ma anche che attirasse l’attenzione dei nostri lettori alla lettura del volume”. Joseph Ratzinger – prosegue il metropolita ortodosso – “si oppone alla tendenza alla ‘creatività’ superficiale che talvolta mostra oggi il cristianesimo in Occidente, ovvero alla tendenza allo svuotamento del contenuto autentico della liturgia e della sua finalità di essere incontro e legame vitale con Dio e con il suo creato. In tal senso alcune questioni trattate nel libro — come a esempio le innovazioni nel rito e gli esperimenti liturgici quali la liturgia domenicale senza sacerdote — riguardano soprattutto una sfera di problemi del cattolicesimo. Perciò è importante che il lettore russo — che ha molto sentito parlare delle tendenze modernistiche nel cattolicesimo contemporaneo — possa conoscere lo sguardo critico di uno dei più grandi teologi cattolici dell’epoca moderna sul tema della rottura dolorosa con la tradizione avvenuta nel periodo successivo al concilio Vaticano II e sulle difficoltà di cui è irta la strada dell’aggiornamento”.

 

La pubblicazione in Russia del volume è stata resa possibile dalla collaborazione tra la casa editrice del Patriarcato di Mosca, l’associazione “Sofia: idea russa, idea d’Europa”, l’accademia Sapientia et Scientia, la Fondazione Ratzinger e la Libreria editrice vaticana. Nei prossimi mesi, a Mosca, avrà luogo la presentazione del volume, nella cornice della Scuola teologica del Patriarcato.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.