Nunzio Galantino, segretario generale della Cei (LaPresse)

Galantino commenta la strage di Berlino: “Nessuno scontro di civiltà, c'entra solo il denaro”

Redazione

Il segretario generale della Cei denuncia “il terrorismo del linguaggio” perché “si uccide anche con la calunnia”

Roma. “Lo scontro di civiltà è ciò che si propongono i violenti. Se anche ci fosse questo, e io non lo credo, al fondo c’è soltanto egoismo e sopraffazione. Guadagna chi ha interessi di potere o denaro, chi commercia in armi. Alla fine, nelle guerre, va a morire la povera gente. I signori si arricchiscono”.

Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana, ribadisce quanto già detto in occasione di altri attentati che in tempi recenti hanno insanguinato l’Europa: è tutta colpa del denaro, la fede non c’entra. Intervistato dal Corriere della Sera, il presule spiega che “chi fa queste cose si propone proprio di paralizzarci. Ma non è un segno di incoscienza dire: non possiamo fare il loro gioco e dare a queste persone il potere di annientare qualsiasi voglia di vivere, di andare avanti, di cambiare”.

Galantino parla della violenza diffusa, facendo diversi distinguo: “Io non voglio mettere tutto insieme. Però la volgarità e l’aggressività del linguaggio alimentano un clima che incattivisce le persone e allontana gli sforzi di convivenza pacifica. Esiste – ha aggiunto – anche un terrorismo del linguaggio, si uccide anche con la calunnia. Guardi nei media, in tv, la politica. Per non parlare dei social network: la parola di un imbecille vale come quella di un Nobel, come diceva Eco, e spesso la parola di un violento o di un guerrafondaio ha molto più sostegno”.

 

 

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