Papa Francesco e Fidel Castro all'Avana nel settembre del 2015 (foto LaPresse)

Il Papa: “Dolore per la scomparsa di Fidel Castro”

Matteo Matzuzzi

Telegramma di cortesia istituzionale di Francesco al presidente Raul. Il Pontefice prega per “l’amata nazione” cubana.

Roma. Il Papa ha inviato al presidente della Repubblica cubana, Raul Castro, un telegramma di cordoglio per la morte del fratello, il Líder maximo Fidel, morto nella notte italiana all’età di 90 anni. “Nel ricevere la triste notizia della scomparsa del suo caro fratello, l’eccellentissimo signor Fidel Alejandro Castro Ruz”, “esprimo i miei sentimenti di dolore”, estesi anche alla “amata nazione” cubana. “Allo stesso tempo – si legge nel telegramma – offro preghiere al Signore per il suo riposo e affido tutto il popolo cubano alla materna intercessione di Nostra Signora de la Cardia del Cobre, patrona di codesto paese”.

 

Un anno fa, sull’aereo che lo stava portando da Cuba negli Stati Uniti, Papa Francesco fu interpellato a proposito di un possibile pentimento di Fidel Castro per la persecuzione inflitta alla chiesa cattolica durante il suo governo pluridecennale. Il Pontefice, solo pochi giorni prima, aveva avuto un colloquio di mezz’ora con il leader rivoluzionario. “Il pentimento è una cosa molto intima, una cosa di coscienza. Del passato non abbiamo parlato”, disse Bergoglio ricordando come i temi di discussione fossero stati principalmente l’educazione gesuita di Castro e l’ecologia “perché lui è molto preoccupato di questo”.

 

Sulla possibile conversione di Fidel Castro al cristianesimo si è discusso per anni. Nel 2012, pochi giorni prima dell’arrivo a Cuba di Benedetto XVI, fu la figlia Alina a dire che suo padre “aveva riscoperto Gesù alle soglie della morte”. Ancora prima fu Hugo Chávez, allora presidente venezuelano, a ipotizzare un riavvicinamento del Comandante alla fede cristiana: “Ultimamente ha detto che è cristiano nel sociale. Io l’ho fatto diventare cristiano”, sottolineò dieci anni fa.

  • Matteo Matzuzzi
  • Friulsardo, è nato nel 1986. Laureato in politica internazionale e diplomazia a Padova con tesi su turchi e americani, è stato arbitro di calcio. Al Foglio dal 2011, si occupa di Chiesa, Papi, religioni e libri. Scrittore prediletto: Joseph Roth (ma va bene qualunque cosa relativa alla finis Austriae). È caporedattore dal 2020.