Nuvola di Fuksas (foto laPresse)

Nord contro Sud

Marianna Rizzini
Parioli-Flaminio contro Eur come lotta di archistar tra Auditorium e Nuvola. Poi c’è “Romolo+Giuly”.

Che sia un caso oppure no, succede che la Festa del Cinema (a Roma Nord, quartiere Flaminio) apra nel momento in cui scatta il conto alla rovescia per l’inaugurazione, tra due settimane, della “Nuvola” di Massimiliano Fuksas, centro congressi ed extra-congressi ormai quasi pronto, dopo 18 anni di traversie, in quel dell’Eur (Roma Sud). Quartieri a parte, è anche in un certo senso il giorno del Giudizio nella rarefatta guerra a distanza tra visioni d’archistar. E’ come se i cosiddetti “scarafaggi” di Renzo Piano (tetti a guscio dell’Auditorium Parco della Musica, gloria dei tempi veltroniani in cui i puristi della Cultura temevano la commistione rassegna musicale-sagra della porchetta) si ergessero, nei giorni del cinema, a difesa del proprio titolo di “grande opera di grande maestro” di fronte al nuovo “Convention center” firmato Fuksas. E ieri l’ad di Eur Spa, Enrico Pazzali, intervistato da Repubblica-Roma, innalzava il vessillo allegorico: “… nel nome c’è tutto. C’è l’elemento di attrattiva che è Roma, c’è la spiegazione di cosa sia ovvero un conventione center e c’è la riconoscibilità dell’opera, la Nuvola come ormai tutti la chiamano da anni…”.

 

E mentre Tom Hanks, al nord, sotto le cupole-scarafaggio, parlava della sua carriera, di Federico Fellini e degli orrori della campagna elettorale americana, al sud si apprendeva che la Nuvola non sarà sola, al momento del rilancio globale dell’Eur: il 27 ottobre riaprirà l’antico lunapark ristrutturato. Ci sarà il concorso per “miglior girandolaio” (miglior creatore di girandole da piantare nel prato), e forse anche una nuova versione della giostra anni Ottanta più amata della città (il “Brucomela”). Unica concessione all’epoca chilometro-zero: l’orto-labirinto. Ma la rivalità Roma Nord-Roma Sud, oltre a percorrere la sommessa competizione architettonica, scatena grande tifoseria se inserita nel quadro del fenomeno web (romano) del momento: su Facebook impazza infatti il cortometraggio “Romolo+Giuly” (Zerosix production), diventato virale in pochi giorni, con quasi un milione di condivisioni e una “ola” permanente sui social. L’episodio-zero verrà presentato dal vivo domani (con cast) al Teatro Quirinetta, ma il passaparola ha già fatto tutto: i fan attendono la seconda puntata della possibile serie satirico-surreale: che cosa succederà alle famiglie Copulati di Roma Nord e Montacchi di Roma Sud? Riuscirà il bel Romolo, ragazzo di Roma Sud, dopo essersi imbucato a un evento-chic di Roma Nord, a coronare il suo sogno d’amore con l’avvenente Giuly, pariolina di famiglia talmente “nord” (con Massimo Ciavarro come patriarca) da essere in grado di scoprire tracce di “sud” anche sotto gli abiti più mimetici e il lessico più studiato? (Ogni riferimento shakespeariano è voluto, anche se la vicenda si svolge ai nostri giorni e la battaglia si scatena sul piano elettorale).  

 

Disfida di malagrotta (puntata numero 107 – ma potrebbe essere anche 109 o 2018, tanto è infinita la storia). Protagonisti dell’episodio odierno: l’assessore all’Ambiente Paola Muraro e la consigliera del Pd Valeria Baglio. “Il problema della raccolta dei rifiuti, ci tengo a dirlo”, ha detto Muraro, “è dovuto a quegli appalti affidati sempre alle solite cooperative, non è cambiato nulla dopo Mafia Capitale. E’ lì che bisogna intervenire, sui sistemi di raccolta… Per la chiusura del ciclo dei rifiuti serve un’ulteriore discarica. Il problema è che ci chiedono dove…”. “Gravi le parole dell’assessora Muraro che critica la chiusura di Malagrotta…”, ha detto invece Baglio, “… quella discarica fu chiusa dalla giunta Marino perché operava in proroga dal 2007 e doveva quindi essere chiusa da oltre 6 anni. Ma non erano i Tmb, gli impianti dove vengono separati i rifiuti che vanno in discarica da quelli che prendono la strada dell'inceneritore, ad essere insufficienti? In questo caso il problema non si risolve certo riaprendo la discarica di Malagrotta… semmai potenziando i Tmb…”. (Il seguito a breve, la fine non si sa).

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  • Marianna Rizzini
  • Marianna Rizzini è nata e cresciuta a Roma, tra il liceo Visconti e l'Università La Sapienza, assorbendo forse i tic di entrambi gli ambienti, ma più del Visconti che della Sapienza. Per fortuna l'hanno spedita per tempo a Milano, anche se poi è tornata indietro. Lavora al Foglio dai primi anni del Millennio e scrive per lo più ritratti di personaggi politici o articoli su sinistre sinistrate, Cinque Stelle e populisti del web, ma può capitare la paginata che non ti aspetti (strani individui, perfetti sconosciuti, storie improbabili, robot, film, cartoni animati). E' nata in una famiglia pazza, ma con il senno di poi neanche tanto. Vive a Trastevere, è mamma di Tea, esce volentieri, non è un asso dei fornelli.