Carmel by the Sea Ocean Avenue (foto LaPresse)

Tra Clint e Doris

Michele Masneri

Scendendo da San Francisco sembra di essere in Trentino. Poi il litorale da set cinematografico

Scendendo giù in macchina da San Francisco nella nebbia che comincia a salire velocissima si prende la highway 1 e si lasciano interi quartieri di casette di legno e i dormitori di Daly City e le chiese con cupole a cipolla, sembra di essere in Trentino, poi inizia il litorale drammatico e aspro e le spiagge a strapiombo con sabbia molto chiara, tipo farina di polenta, e coraggiosi che fanno il surf o il bagno nelle loro mute.

    

Tanti ranch a picco sul mare, ristoranti di granchi a Half Moon Bay, un Pigeon Point Light House con ostello che sembra il villaggio del pranzo di Babette ma con corvi Hitchcockiani sui fili della luce al posto dei gabbiani (però “Gli Uccelli” era stato girato un po’ più su, a Bodega Bay). Pare un po’ l’Aurelia del “Sorpasso”, e poi si arriva a Santa Cruz e poi al Monterey National Park maestoso; ma poi il paesaggio diventa da fondale leonardesco, con tanti laghetti per irrigare i campi di zucche e cavolo nero e verze, e fragole. Cartelli di ciliegie e trattori e serre, è Salinas, la “salad bowl of America”, la grande insalatiera del Paese che fornisce vegetables a tutta la nazione. Qui naturalmente Steinbeck ambientò “Uomini e topi”, su questioni di braccianti.

   

Poi si arriva giù a Carmel by the Sea, già famosa per il sindaco Clint Eastwood (e a Roma, nel 1986, all’apertura del primo McDonald’s di piazza di Spagna, lo si invocava, “please be our mayor!”, perché lui appena eletto nel piccolo villaggio californiano dove aveva scelto di andare a vivere aveva impedito l’insediamento ai fast food, tipo un Carlin Petrini un po’ pistolero). L’esperienza politica però durò pochissimo, solo due anni, anche se oggi tanti turisti chiedono ancora se “Eastwood è per caso ancora sindaco”. Oggi Carmel è molto pettinata, piena di boutique di paccottiglia del tipo costoso, con gallerie d’arte e negozi di maglioncini di cachemire e supermercati tipo La Cooperativa di Cortina. Un cartello intima che il comune ha appena compiuto 100 anni! (da queste parti è davvero tantissimo). Permangono usi bizzarri: il divieto per le signore di portare tacchi (ordinanza degli anni Venti, quando varie sciure fecero causa all’Amministrazione per cadute da decolleté tipo Melania Trump in visita agli alluvionati), la mancanza di indirizzi (tipo Tokyo, non esistono vie e civici), e di illuminazione notturna, per cui la sera non si vede niente. Qui vive ancora, molto in disparte, Doris Day, già fidanzatina d’America, oggi novantacinquenne, tuttora proprietaria del Cypress Hill Hotel, considerato l’hotel più “pet friendly” d’America (l’aveva fondato per sé e per il suo cagnolone, un maltese).

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