Sigfrido Ranucci

I motivi sbagliati per esaltare Sigfrido Ranucci

Massimo Bordin

Travaglio ricorda l'"intervista dimenticata" a Borsellino fatta dal conduttore di Report anni fa. Quella sospettata di essere stata manipolata

Tra i meriti di Sigfrido Ranucci, il nuovo conduttore di “Report” al centro delle polemiche dopo il servizio televisivo sui vaccini, ieri Marco Travaglio, nel suo editoriale sul Fatto, citava la trasmissione, nel 2001 su Rainews24, dell’ultima intervista televisiva a Paolo Borsellino. L’intervista fu realizzata nove anni prima da due giornalisti francesi per Canal Plus. Rainews la presentò come “l’intervista dimenticata”. A un certo punto i giornalisti chiedevano a Borsellino di una telefonata intercettata fra Marcello Dell’Utri e lo stalliere Mangano in cui quest’ultimo parlava di “cavalli” (droga) da consegnare in un albergo. Quel passaggio fece scalpore, visto che all’epoca era iniziata una indagine, condotta dai pm di Palermo su Dell’Utri e Berlusconi.

 

Solo che Paolo Guzzanti, all’epoca senatore di Forza Italia, dopo qualche tempo dimostrò che la risposta di Borsellino alla domanda su Dell’Utri non era quella montata nell’intervista. Era stato fatto un “taglia e cuci” che traeva in inganno lo spettatore a proposito del parere di Borsellino su quella telefonata citata come fra Dell’Utri e Mangano mentre era fra Mangano e un mafioso del clan Inzerillo.

 

Querelato dai tre giornalisti Rai, fra cui Ranucci, che avevano curato quella trasmissione, Guzzanti venne assolto. La sentenza descrisse la manipolazione come effettivamente avvenuta ma addebitabile a Canal plus. Ci furono poi altre sentenze in sede civile in parte contraddittorie con quella penale ma, in conclusione, se citando quella intervista si voleva esaltare il metodo giornalistico di Ranucci, era meglio scegliere altri esempi.