Con "Dema", il sindaco di Napoli non sarà il nuovo Ingroia

Massimo Bordin

“Può essere pure che faremo la Repubblica Popolare Napoletana”, ha annunciato 

Non si candiderà alle politiche, anticipate o meno, perché intende restare a fare il sindaco di Napoli fino alla scadenza del suo mandato, nel 2021. Luigi De Magistris sembra avere poca voglia di buttarsi nella mischia confusa che si agita alla sinistra del Pd. In ogni caso ieri sera ha chiamato a riorganizzarsi il suo movimento personale, sobriamente battezzato Dema, le iniziali del suo cognome, dotandolo di un coordinamento, dove spicca suo fratello, e di un obiettivo a breve, tre candidati sindaci nei comuni di Bacoli, Sant’Antimo e Torre Annunziata. Dema avrà un respiro nazionale ma, ha subito aggiunto, “Può essere pure che faremo la Repubblica Popolare Napoletana”. Gli astanti hanno applaudito anche se fra loro non si notavano reincarnazioni di Mario Pagano e Eleonora Fonseca Pimentel. In ogni caso sembrerebbe svanire l’ipotesi, circolata a sinistra dopo il fallimento di Sinistra italiana, di portare alle elezioni De Magistris come un nuovo Ingroia. Il suo movimento, ha per ora, obiettivi più limitati. Il primo, annunciato dal palco consiste in una cena di autofinanziamento da “Cicciotto a Marechiaro”.

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