La campagna referendaria #IoDicoNo a Torino (foto LaPresse)

Per chi vota davvero chi vota No

Massimo Bordin

Siamo alle ultime ore di campagna elettorale e nulla ci è stato risparmiato.

Siamo alle ultime ore di campagna elettorale e nulla ci è stato risparmiato. Dagli archeologi che, in nome della competenza, stilano classifiche di costituzionalisti, ai falsi manifesti dei “nazisti per il Sì”, a quelli, veri di Forza Nuova per il No “contro la svolta autoritaria”, a Grillo che vuole fare denunce per abuso della credulità popolare, ai presidenti emeriti della Consulta che si fanno bocciare gli esposti dal Tar del Lazio. E’ innegabile che anche la campagna per il Sì abbia avuto qualche caduta di stile ma nulla di paragonabile a exploit del genere. Il problema non è la accozzaglia in sé ma i suoi componenti, il loro differente grado di convinzione e la loro forza. A Roma alle comunali si sono sentite persone insospettabili, di destra e di sinistra, annunciare il loro voto per la Raggi. La logica era quella della punizione verso chi avevano votato fino ad allora. Comprensibile, anche se nel frattempo si saranno già ricreduti sulla loro scelta. Oggi però chi vota No torna di fatto a votare per il movimento della deludente sindaca, perché una vittoria del No non potrà che portare, con tempi e sistema elettorale ancora da definire, allo scontro diretto fra Pd e Grillo. E non si tratterà di cambiare un sindaco.