Riccardo Nuti (foto LaPresse)

Il silenzio di Riccardo Nuti sulle firme false

Massimo Bordin

Ma come? Prima dici che non vedi l’ora di poterti spiegare davanti al magistrato e poi, arrivatogli davanti, fai scena muta?

Si può capire che un parlamentare del M5s, incappato nella vicenda delle firme false, si avvalga di fronte ai pm di Palermo della facoltà di non rispondere. Certo che si può capire, a patto però di non essere un supporter del movimento di Grillo, abituato, come ogni buon lettore del Fatto quotidiano, a trarre da leciti comportamenti difensivi di questo tipo, un sicuro indizio di colpevolezza e indotto così ad alzare il tono di una richiesta di sospensione avanzata sicuramente già al momento della convocazione in tribunale. Del resto l’autorevole Di Maio ha più volte sostenuto che la presunzione di innocenza non debba valere per i politici. Dunque il comportamento tenuto ieri dal cittadino portavoce, come dicono loro, Riccardo Nuti è logico pensare appaia incomprensibile e censurabile a un elettore dei cinque stelle. Anche altri però possono avere il diritto di essere critici, almeno sulla coerenza della linea difensiva del cittadino Nuti. Ma come? Prima dici che non vedi l’ora di poterti spiegare davanti al magistrato e poi, arrivatogli davanti, fai scena muta? Intendiamoci, anche qui non è il caso di infierire. Càpita. Si valuta emotivamente la propria situazione poi però ci si riflette meglio, gli avvocati ci stanno apposta, e si sceglie la prudenza. Dunque si può capire anche questo e occorre avere comprensione umana per il deputato Nuti che in un suo intervento a Montecitorio disse, rivolto all’assemblea: “Noi, in nome dei cittadini onesti, vi faremo sparire”. Oggi, probabilmente, se Nuti trovasse uno capace di farlo sparire per un po’, sarebbe contento. Ci metterebbe una firma.

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