Lo smartphone Axon M di ZTE, che grazie al doppio schermo si può trasformare in tablet

Axon M, lo smartphone pieghevole che diventa tablet, e non solo

Marco Giorgio

ZTE, uno dei più grandi produttori mondiali di dispostivi mobili, presenta Axon M: lo smartphone pieghevole con doppio schermo, che si trasforma in un tablet e che consente di ottimizzare il multitasking

A molti (soprattutto in Italia) il marchio ZTE dirà poco o nulla, eppure è uno dei più importanti produttori di dispositivi tecnologici al mondo: tanto per dare qualche numero, è la prima azienda del pianeta per numero di brevetti nel campo dei dispositivi tecnologici mobile (4.123, davanti a Huawei che ne ha poco di meno di 4.000 e si piazza al secondo posto). in Italia è presente da diversi anni con smartphone e accessori (anche attraverso il marchio Nubia), in particolare tramite l’operatore WindTre. Azienda cinese (come ormai la maggior parte dei player tecnologici) con sede a Shangai, ieri a New York ha presentato in anteprima uno smartphone pieghevole con due schermi, che si chiama Axon M. Non si tratta di un prototipo o di un concept, la commercializzazione globale (Italia inclusa, probabilmente) partirà in tutto il mondo nei primi mesi del 2018.

Proprio qualche giorno fa dicevamo che l’innovazione tecnologica del mondo mobile era ferma al palo ormai da qualche anno e ZTE ha iniziato il suo evento con una gigantografia con su scritto “10 years – innovation has stalled” (l’innovazione è ferma da dieci anni). Ora, se non sono proprio dieci anni, sicuramente è da tempo che non vengono presentate cose veramente nuove: o si riciclano vecchie idee o prodotti dal sapore vintage,  oppure si sperimenta in modo confuso e incostante. Proprio in questi termini si è espresso Lixin Cheng, Direttore generale di ZTE: “l'ecosistema delle tecnologie mobili e le abitudini dei consumatori si sono evoluti nel corso degli ultimi anni, ma il design degli smartphone è rimasto pressoché invariato sino ad oggi, prima del lancio di Axon M. Ai consumatori occorre ed esigono di più dai loro smartphone attuali e noi siamo orgogliosi di collaborare con operatori in tutto il mondo per trasformare la loro esperienza mobile”. ZTE dunque ci prova e lancia un prodotto nuovo e commercialmente rischioso.

Serve uno smartphone pieghevole con due schermi? vedremo, e proveremo sul campo questo Axon M; ma è probabile che, dopo l’annata dei dispositivi senza bordi (da Xiaomi Mi Mix in poi), ora potrebbe essere la volta dei dispositivi pieghevoli (Samsung è da almeno un paio di anni che deposita brevetti in tal senso e pare che qualcosa verrà presentato nel 2018). La presentazione di ieri di ZTE potrebbe, quindi, essere stata la prima di una serie a cui assisteremo da qui ai prossimi mesi.

Ma cosa fa questo smartphone pieghevole e come funziona? Anzitutto, è importante precisare che non è lo schermo a essere pieghevole (su questo fronte aspettiamo, come detto, Samsung), si tratta di due schermi collegati da una cerniera (e questo sa tanto di già visto, Nokia Communicator in primis), ma con un form factor e con delle funzionalità che sembrano ben implementate e che possono risultare interessanti. Infatti, oltre alla modalità tradizionale smartphone (quando è chiuso a libro), si può usare in modalità duplice: lavorando simultaneamente su due applicazioni diverse visualizzate nei due schermi, consentendo quindi un multitasking completo. Ad esempio, si può guardare una partita di calcio in streaming su uno schermo e, contemporaneamente, twittare in tempo reale commenti o inviare aggiornamenti agli amici su WhatsApp. Si può usare in modalità estesa: i due schermi vengono uniti e lo smartphone si ‘trasforma’ in un tablet di quasi sette pollici (più o meno come un iPad mini). Ed, infine, esiste anche una modalità a specchio: ossia, visualizzare lo stesso contenuto simultaneamente su entrambi gli schermi, un film o l’ultimo video virale o una presentazione Powerpoint. Basta piegare il cellulare e appoggiarlo su un tavolo per la visualizzazione agevole da due lati diversi del dispositivo.

In sostanza, ZTE Axon M prova a offrire un multitasking avanzato grazie alla disponibilità di due schermi (e sfruttando anche le novità offerte da Android 8 Oreo,) che, uniti, hanno le stesse dimensioni dello schermo di un tablet, pur mantenendo le dimensioni di un normale smartphone.

Axon M avrà anche una piattaforma dedicata (www.developer.ztedevice.com) per lo sviluppo software (perché, come sappiamo, le innovazioni hardware se non poggiano su software in grado di sfruttarle, falliscono presto). ZTE, infatti, è pronta a collaborare con gli sviluppatori per ottimizzare applicazioni fruibili su due schermi e ha annunciato che le top 100 Android (ossia, le cento applicazioni più scaricate) sono già adattabili sul doppio schermo.

Il fil rouge è chiaramente quello del multitasking, perché in effetti ormai (quasi) tutti lavoriamo contemporaneamente su più dispositivi, PC, smartphone, tablet. ZTE con questo Axon M prova a innovare o comunque a rileggere in chiave attuale l’idea Nokia Communicator, in ogni caso potrebbe creare un benchmark per i  concorrenti (come è stato lo scorso anno per lo Xiaomi Mi Mix). Vedremo nei prossimi mesi se e come risponderanno Samsung, Huawei e gli altri big del mondo mobile (probabilmente esclusa Apple, che, anche se meno di una volta, è sempre restia a farsi ammaliare dalle innovazioni, se non sono le sue). Nel frattempo, complimenti a ZTE che ha provato per prima a (ri)percorrere la strada vecchia e nuova di un dispositivo mobile pieghevole e che prova a rischiare e a innovare in un settore sempre più stalled e, in certi casi, anche foolish.

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