Malta, l'isola gender free: sul passaporto scegli tu se ti senti maschio o femmina

Antonio Gurrado

Da domani chiunque potrà avere documenti di identità sentendosi libero di dichiarare o meno il proprio sesso. Per il governo è una forma di tutela della privacy

Da domani i cittadini di Malta avranno la possibilità di marcare con una X la casella relativa al sesso di appartenenza su documenti ufficiali quali carte d’identità, passaporti e permessi vari. Il ministro delle Pari opportunità Helena Dalli ha spiegato che quest’opzione consiste nella “prosecuzione della nostra politica di riconoscere ogni persona nel modo in cui desidera identificarsi”, parlando al riguardo di “licenza di essere sé stessi”. Il ministro ha altresì aggiunto che nessuno è responsabile di come è nato, lasciando intendere che lo Stato non deve immischiarsi nella vita privata delle persone e che quindi, oltre al genere, bisognerà presto o tardi intaccare tutte le altre caratteristiche che non sono state direttamente scelte da ciascuno di noi, ma che gli sono state imposte coercitivamente da circostanze esterne incontrollabili quali la natura, i genitori, la società – insomma, tutto ciò che con un tecnicismo viene definito in modo generico col termine “realtà”.

 

In attesa che il governo maltese dichiari esentasse chiunque si senta nullatenente indipendentemente dal reddito, mi limito ad auspicare che presto invalga anche in Italia questa pratica di ritagliare l’identità dei cittadini in base al modo in cui desiderano essere riconosciuti, senza addentrarsi in inutili distinguo lì dove a tutelare la privacy dell’identità neutra può bastare una X di circostanza. Ho già pronti gli estremi per i miei documenti. Nato il: martedì. Nato a: non ricordo. Stato civile: fatti miei. Professione: gentiluomo. Altezza: mezza bellezza. Capelli: svariati. Occhi: specchio dell’anima. Segni particolari: tutti.

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