Perché quella dell'aumento dell'occupazione femminile non è una buona notizia

Antonio Gurrado

Andiamo verso una società in cui tutti, uomini e donne, cercano di arricchirsi per comprare beni inutili. Quando la vera ricchezza è avere tempo libero

Non per fare polemiche, ma leggerei alla luce di una ricerca differente l’esultanza per i dati Istat sul più alto tasso di occupazione femminile della storia. Le università di Harvard, Amsterdam, Maastricht e della British Columbia hanno monitorato la felicità di chi dispone di denaro per comprare beni e di chi dispone di denaro per comprare tempo libero, dimostrando che sono molto più soddisfatti i secondi. Incrociata coi dati Istat, questa ricerca comprova che rotoliamo verso un mondo costituito da nuclei familiari in cui tutti lavoreranno sempre più per accumulare denaro volto a comperare sempre più beni inutili all’ottenimento della felicità; quindi chi esulta lo fa in vista di un futuro in cui saremo tutti, maschi e femmine, stakanovisti tristi che non avranno tempo gli uni per le altre.

 

Oppure, più faticosamente, stiamo andando verso un mondo in cui tutti lavoreranno al solo scopo di accumulare denaro utile ad acquistare tempo in cui non lavorare; quindi chi esulta lo fa in vista di un futuro in cui tutti, maschi e femmine, lavoreremo ogni giorno per poter comprare tempo libero che, se non avessimo lavorato, sarebbe stato gratis. 

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