Le nozze di Cana di Paolo Veronese

Scoprire da un matrimonio annullato che c'è ancora chi legge il Vangelo

Antonio Gurrado

Una donna in Indiana cancella le proprie nozze, poi invita al banchetto poveri, disoccupati e senzatetto. Come nella parabola di Gesù

“Costringili a entrare” sono, secondo me, le parole più complesse di Gesù. Nella versione della parabola secondo san Luca, un uomo dà una grande cena ma gl'invitati adducono scuse balzane e nessuno si presenta. L'uomo dice allora al suo cameriere di andare a raccattare poveri, storpi, ciechi e zoppi: “Va' per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, perché la mia casa si riempia”. Nella versione di san Matteo, uno di questi poveri viene addirittura gettato fuori perché ha ardito presentarsi senza abito nuziale. Cosa vuol dire quest'oscuro compelle intrare? Grazie alla successiva interpretazione di sant'Agostino è diventato metafora e giustificazione delle conversioni forzate; poi, con san Tommaso d'Aquino, della persecuzione degli eretici. Nel 1686 però Pierre Bayle incardinò su quello stesso ordine il “Commentario filosofico sulle parole di Gesù Cristo: Costringili a entrare”, pietra miliare della propaganda in favore dell'inclusione e della tolleranza religiosa. Questa settimana invece un'affascinante venticinquenne del suburbio di Carmel, in Indiana, ha cancellato le proprie nozze quand'era troppo tardi per disdire il banchetto; allora ha deciso di darlo lo stesso, sostituendo agli invitati trecento poveri, disoccupati o senzatetto della zona. Ha perfino convinto uno sponsor a donare loro abiti consoni alla festa, acciocché non si sentissero fuori posto. Sembra niente ma è una notizia fondamentale: non per il matrimonio annullato né per la formidabile filantropia, bensì poiché dimostra che da qualche parte, a settemila chilometri da qui, c'è ancora qualcuno di giovane e bello che legge il Vangelo.

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