Hanif Kureishi (foto LaPresse)

La grande solidarietà di Kureishi, solo per chi la pensa come lui

Antonio Gurrado

Dopo l'attacco alla moschea di Finsbury Park lo scrittore britannico invoca “l'unità multiculturale”. Poi attacca Theresa May, il razzismo della Brexit e la follia di chi vota a destra 

Hanif Kureishi, cantore londinese del multiculturalismo, dopo l'assalto alla moschea di Finsbury Park teme si verifichi lo scontro fra due estremismi uguali e intercambiabili: quello islamista e quello islamofobo. Questo scontro sarà scongiurato, sostiene lo scrittore, solo risalendo a “una grande solidarietà fra la gente, una grande unità multiculturale, una consapevolezza di cosa ci unisce”. A questo proposito, argomenta, “bisogna sempre fare distinzioni, bisogna smetterla con le categorizzazioni”. Allo scopo infatti di favorire la convivenza pacifica fra diverse visioni del mondo, nonché per garantire un'unità sociale cementata dalla diversità degli individui, Kureishi spiega che il governo di Theresa May è provinciale e inadeguato, che la campagna pro-Brexit era intrinsecamente razzista, che i successi elettorali del sindaco di Londra Sadiq Khan e dei laburisti di Corbyn sono un ritorno alla razionalità a fronte della follia di chi vota a destra. Se ne deduce che la grande solidarietà fra la gente, la grande unità multiculturale, la consapevolezza di cosa ci unisce vada limitata solo a quelli che sono d'accordo con Kureishi, solo a quelli che fanno categorizzazioni simili alle sue, solo alla diversità di quelli uguali a lui.