Foto di Alias 0591 via Flickr

Il lavoro ideale esiste in Olanda. Ma non è poi così ideale

Antonio Gurrado

Immaginate di svolgere un mestiere nel quale potete decidere tutto, che vi permette di fare ciò che vi va quando vi pare e di avere a vostra disposizione una sala dove potete rilassarvi

Immaginate di svolgere un lavoro in cui possiate decidere tutto, dalla decorazione dell'ambiente allo statuto di voi dipendenti, dall'orario di lavoro alla spartizione dei ricavi. Immaginate che a vostra disposizione ci sia una sala dove potete rilassarvi, fare ciò che vi va quando vi pare, socializzare con chi lavora assieme a voi senza la pressione dell'orario e al riparo dagli occhi dei clienti. Immaginate che il municipio pensi a tutto: trovare i finanziamenti, valutare i rischi, provvedere ai permessi necessari. Immaginate che la più importante banca della nazione garantisca un prestito per dare il via all'impresa e che un'organizzazione no-profit provveda alla copertura sanitaria. Immaginate che nel vostro mestiere tutto sia finalizzato alla vostra crescita professionale e personale, così da poter condividere coi vostri colleghi un obiettivo di emancipazione ritagliato specialmente su di voi. Immaginate che venga appositamente allestito un corso di formazione permanente con lezioni e tirocini, e che il governo guardi alla vostra esperienza come a un esperimento estremamente innovativo di interazione sociale e di work-life balance. Non sarebbe fantastico? Se il vostro datore di lavoro vi proponesse queste condizioni ideali, prima di entusiasmarvi considerate che sono tratte testualmente da “My Red Light”, il programma di riqualificazione etica della prostituzione appena varato dal comune di Amsterdam.

Di più su questi argomenti: