Italo Calvino

Rinuncio premio letterario. Stop.

Antonio Gurrado
“Ritenendo definitivamente conclusa epoca premi letterari rinuncio premio perché non mi sento di avallare con mio consenso istituzioni ormai svuotate di significato stop. Desiderando evitare ogni clamore giornalistico prego non annunciare mio nome fra vincitori stop. Credete mia amicizia”, scrisse Italo Calvino.

“Ritenendo definitivamente conclusa epoca premi letterari rinuncio premio perché non mi sento di avallare con mio consenso istituzioni ormai svuotate di significato stop. Desiderando evitare ogni clamore giornalistico prego non annunciare mio nome fra vincitori stop. Credete mia amicizia”, scrisse un agosto di cinquant'anni fa, agli organizzatori del premio Viareggio, Italo Calvino, già vincitore del premio Saint-Vincent e del premio Formentor, nonché futuro vincitore del premio Asti due anni dopo, del premio Feltrinelli dell'Accademia dei Lincei quattro anni dopo, e poi del premio Città di Nizza, del premio austriaco per la Letteratura Europea e, infine, del premio Mondello nel 1984. L'anno successivo morì ma gli amici, per ricordarlo, gli intitolarono il Premio Italo Calvino, alla cui trentesima edizione potete partecipare quest'anno inviando un'opera inedita di narrativa in lingua italiana con acclusi 100 euro per testi con numero di battute inferiore o uguale a seicentomila, 120 euro per testi che superino le seicentomila battute, e 150 euro per testi che vadano oltre le novecentomila, spazi inclusi. Stop.

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