Cosa ha sbagliato Poletti sul calcetto

Andrea Marcenaro

Due anni al D’Oria (ricordando che si scrive con l’apostrofo) poi al liceo Colombo, Genova, primi anni Sessanta. Grandi ricordi. anche calcistici

Due anni al D’Oria (ricordando che si scrive con l’apostrofo) poi al liceo Colombo, Genova, primi anni Sessanta. Grandi ricordi. Classi di 35, più maschi che femmine. Giancarlo Salvi l’ho ancora davanti agli occhi, poverino, è morto l’anno scorso, biondo, veniva da Millesimo in provincia di Savona. Con Morelli avevo già fatto le elementari, elegantone, capelli neri come la pece scattava più di un colpo di pistola, pronti-via, che lui era già laggiù. C’era Garuzzo, bello, alto, molto amico di Mario Zunino. I primi due sono finiti alla Sampdoria, poi Salvi un anno al Milan e Morelli mi pare all’Inter. Garuzzo non so, ma era un’iradiddio. Zunino, un Donnarumma più tarchiato. Genova era comunista. Molto, come sempre. Berlinguer non c’era ancora. Bon. Non sarei riuscito a entrare nella squadra di calcetto nemmeno se mi fossi chiamato Bianca Togliatti.

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  • Andrea Marcenaro
  • E' nato a Genova il 18 luglio 1947. E’ giornalista di Panorama, collabora con Il Foglio. Suo papà era di sinistra, sua mamma di sinistra, suo fratello è di sinistra, sua moglie è di sinistra, suo figlio è di sinistra, sua nuora è di sinistra, i suoi consuoceri sono di sinistra, i cognati tutti di sinistra, di sinistra anche la ex cognata. Qualcosa doveva pur fare. Punta sulla nipotina, per ora in casa gli ripetono di continuo che ha torto. Aggiungono, ogni tanto, che è pure prepotente. Il prepotente desiderava tanto un cane. Ha avuto due gatti.