Marisa Deimichei, Beppe Severgnini (LaPresse)

Frezza e binari

Mentre fa fuggire i lettori dal Corriere, su 7 Joe si chiede chi leggerà i giornali nel 2027

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Questo lo squillante strillo di copertina di 7, il settimanale di via Solferino diretto da Joe. Così campeggia la domanda di Servegnini e Urbano Cairo, il disperato editore, con ormai una flebile voce – sempre cercando il conforto di Sandro Mayer, e il perdono di Pierluigi Vercesi – mormora: “Ma cerca di non fare scappare i lettori in questo ultimo scampolo di 2017…”.

  

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Manifesto della direzione di Servegnini, firmato da Chiara Severgnini. E’ il gerundio che traccia il solco (vero, Irene?) ma è la frangetta che lo difende. Parla Joe per interposta Chiara e così sentenzia: “Si può diventare utili coinvolgendo, spiegando, anticipando, avvertendo, rassicurando, sintetizzando, illustrando, consolando, sorprendendo, anche divertendo e insegnando”.

  

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Motivando, massaggiando, riassumendo, mietendo, salendo, scendendo, smanazzando, dondolando, appiccicando post it e ammazzando zanzare, Joe stabilisce il canone dei canoni del giornalismo gerundio. Ottoemezzando su La7 poi, giusto giovedì scorso, ha dato (vero, Irene?) il meglio di sé.

 

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Intanto, una puntata cult. Lilli Gruber e Matteo Renzi in co-conduzione, pur in collegamento dallo scompartimento del treno che lo sta conducendo al capolinea, hanno intervistato Joe e solo Joe. E lui, pavoneggiando, troneggiando, spiluccando tra la propria mercanzia ha ricordato quello che tutta Italia e gran parte del mondo non può dimenticare, e cioè di essere Joe l’autore del libro scritto in treno accomodando, rappezzando, sforbiciando e illuminando tutti i viaggiatori.

  

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Chissene. Intanto è importante la lettura dei libri. Servegnini sciorina il proprio catalogo, ai cameramen in studio (vero, Irene?) cala il latte alle ginocchia e subito Renzi mette le mani avanti: “L’ho comprato, Beppe!”. Vibrando, svelando un brivido di compiacimento nella pelosa scucchia, cogliendo, accampando e incassando, Joe annuisce benedicendo il ragazzo, dando, pigliando e costruendo una più fragrante narrazione.

     

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Manifesto della direzione di Servegnini, firmato da Chiara Severgnini. Disperati, anzi – disperando – al Corriere della Sera, devono pur dare spazio alle lampadinate di Joe e perciò correggendo, glossando, annotando e disperando come non mai, ogni martedì su mercoledì mettono in pagina il pezzullo pregando, supplicando, impetrando il Cielta o affinché ogni giovedì successivo non sia terribile come il precedente.

      

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Intanto – scappando, urlando, sbattendo tutte le porte possibili – se ne vanno via i lettori, gli inserzionisti, gli elettricisti, i fuochisti, i grecisti e pure i farmacisti danno forfait in zona via Solferino, col povero Cairo che insegue Vercesi, chiedendo di tornare ma questi, spietato, gli sibila: “Non troverai più la mia spalla dove appoggiarti, asciuga piuttosto le tue lacrime sull’impermeabile bianco di Joe”.

      

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? E’ il gerundio che traccia il solco ma è la frezza bianca da suora laica che lo difende. Si può diventare utili. Antonio D’Orrico, nume della lingua italiana, porta pazienza; anche Luca Mastrantonio, cronista culturale, sorvola sui capricci dello zazzeruto Beatle di Crema e lo lascia ai suoi gerundi.

    

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? Con Errico Buonanno, Mastrantonio è autore di “Notti Magiche”. E’ il racconto del decennio compreso tra la caduta del Muro di Berlino e l’attentato alle Torri Gemelle. Scorrendo le pagine del libro edito da Utet Joe non ha però trovato se stesso, unico e indiscusso protagonista di andando e facendo di ogni dove, Germania e New York comprese.

    

Bau-7-tè! Chi leggerà i giornali nel 2027? “Di giorno si suda, lo diceva Neruda” si giustifica Mastrantonio nel tentativo di calmare Joe ma questi, irremovibile, tagliando – anzi, strappando, lacerando, schiumando e masticando l’intero volume – ha potuto dire quello che Matteo Renzi, dopo aver dichiarato in diretta d’aver acquistato il libro sui treni, gli ha poi confessato al telefono: “Lo sto divorando!”. Per non dire della sofferta confessione di Cairo: “Lo sto proprio digerendo, binari compresi”.

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